Castagnole delle Lanze - La Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli
Lo stile Barocco Piemontese
L'imponente mole della chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli domina l'abitato di Castagnole. La costruzione iniziò nel 1681, con l'abbatimento della precedente chiesa dedicata a Santa Maria. I lavori, data la difficile situazione in cui all'epoca si trovava il Ducato, terminarono solo nel 1701. La posizione della chiesa, su un rialzo del paese, contribuisce a rendere ancora più maestosa l'imponente facciata, realizzata intorno al 1715 su disegno dell'architetto regio Michelangelo Garove. Restaurata una prima volta nel 1779, la facciata assunse l'assetto attuale nel 1904, con alcune modifiche sul disegno originario.
L'interno, a una sola navata con due ordini di cappelle, ha una dimensione di sedici metri d'altezza, trentasette di lunghezza e dieci di larghezza. L'intera superficie è poi ricoperta da una ricca decorazione pittorica in sitle Neo-Barocco, realizzata tra il 1924 ed il 1927 e da numerosi stucchi, soprattutto settecenteschi. La successione degli altari inizia con il Maggiore, costruito nel 1771 dai conti Alfieri secondo le disposizioni testamentarie del conte Carlo Emanuele Alfieri. L'altare è un notevole esempio del Tardo Barocco piemontese, realizzato in pregiati marmi policromi. I primi due altari laterali, antistanti al presbiterio, sono dedicati alla Madonna Immacolata e a Sant'Antonio da Padova; realizzati in legno, alla fine del Seicento, sono ricchi d'intagli e dorature, soprattutto quello di Sant'Antonio, il santo patavino che a metà del XVII secolo il comune votò a patrono celeste di Castagnole. Lo stesso altare ricorda con una lapide i caduti della Prima Guerra Mondiale.
Nel secondo ordine si trova l'altare di San Giuseppe, eccellente esempio dell'architettura barocca piemontese del primo Settecento. Di fronte abbiamo invece l'altare del Sacro Cuore, realizzato in marmo nel 1908, in sostituzione di uno precedente, dedicato a San Francesco Saverio. Nell'ultimo ordine, presso la bussola d'entrata, si segnala l'altare della Madonna delle Grazie. Il centro della pala conserva un prezioso affresco del '500, raffigurante la Madonna col bambino. A quest'immagine è legata un'antica devozione popolare che l'ha preservata alla distruzione della precedente chiesa che la conservava. Rilevanti sono anche gli affreschi che ornano la cappella, risalenti ai primi anni del Settecento, riportati alla luce nel 2006. Di fronte, la cappella, è occupata interamente dal battistero, realizzato nel 1946. Il fonte è un significativo esempio di arte sacra del Novecento, definito da un accurato lavoro di scultura e da otto tipologie di marmo pregiato.
La chiesa conserva al suo interno anche importanti esempi dell'ebanisteria piemontese settecentesca. Nella navata si trovano infatti due confessionali della fine del Siecento, sormontati dai pulpiti del 1703; in particolare quello sinistro, un tempo riservato all'arciprete, è decorato da pannelli scolpiti con i simboli della passione. Altro manufatto importante è il coro, in legno di noce, posto dietro l'altar Maggiore, risalente ai primi anni del Settecento. La severa impostazione è ingentilita da intagli raffiguranti i volti dei putti con ali, che sostengono alcuni frutti della terra. Ultimo esempio è il prezioso grande armadio della sacrestia, realizzato da maestranze astigiane intorno il 1775. Sulla tribuna che sovrasta l'entrata è invece collacato l'organo del 1896 della ditta Vittino di Centallo, una tra le più rinomate botteghe organare dell'epoca.