Coazzolo - L'Anfiteatro
Lo spettacolo del paesaggio
Scendete i gradini o percorrete la strada inerbita di fronte all’Osteria dell’Asilo, l’Anfiteatro del Paesaggio è pronto ad accogliervi con il suo verde abbraccio!
Progettato dall’assessore alla cultura Silvano Stella e inaugurato nel 2019, l’Anfiteatro costituisce la perfetta sintesi tra cultura e paesaggio. Ispirato ai modelli della Grecia antica, l’Anfiteatro di Coazzolo ospita ogni anno eventi culturali, concerti, reading e spettacoli teatrali, aggiungendo all’oggetto della rappresentazione la selvaggia drammaturgia di un paesaggio unico, che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.
Prendetevi un attimo per sedervi sulle gradinate ricoperte d’erba. Davanti a voi corre la valletta del Rio Freddo, la cui strada poderale segna il confine delle colline sulle quali si può produrre il Barbaresco. L’elegante silhouette del borgo di Neive si staglia sulla dorsale successiva. Osservate come la Torre dell’Orologio sfida la cima del Monviso, l’austero sperone di roccia che nei giorni tersi domina le dolci curve delle colline. Lasciate che da Neive lo sguardo si sposti leggermente sulla destra, all’ultima linea di colli che appaiono sullo sfondo. Ecco il Roero, che si alza sulla riva sinistra del fiume Tanaro ed è scandito da un’impressionante teoria di castelli: da sinistra a destra si ergono il cubico maniero di Guarene, l’imponente castello di Magliano Alfieri, la reggia di Govone e, sulla collina che chiude lo sguardo, il palazzo dei Marchesi Alfieri, intimi amici della dinastia savoiarda.
La valorizzazione del paesaggio passa anche da scelte sostenibili. L’Anfiteatro è stato realizzato recuperando un terreno incolto. Le fondamenta in terre armate non utilizzano cemento ma materiali edili 100% recuperabili: gabbioni sovrapposti di reti metalliche trattengono il terreno compattato in sacchi di iuta. Fra un gabbione e l’altro è stata seminata l’erba, che, una volta cresciuta, azzera l’impatto paesaggistico della struttura.