Costigliole d'Asti - Loreto
Loreto: storia di un medievale contado
Loreto, che sembra debba il suo nome all'antica vicinanza di una selva di lauro, ha origini tanto antiche quanto gloriose, già risalenti all'epoca romana, in cui fu municipio e sede di prefettura. Nel 967 il valoroso Aleramo, che si distinse nelle lotte contro i Saraceni, venne proclamato conte e investito del feudo di Loreto e di tutto il territorio tra i fiumi Tanaro, Bormida e la riva del mare. Da lui iniziarono i numerosi feudi del Piemonte e della Liguria, che passarono poi ai suoi discendenti, dopo la sua morte nel 990. Nel 1027 questi luoghi appartenevano al marchese Tete, che, per primo, fissò la sede principale del suo esteso contado a Loreto. Così fu anche per il figlio Bonifacio che, allargando ulteriormente il suo dominio, divenne uno tra i signori più potenti del Piemonte. In questo castello, Bonifacio, nel 1125, dettò il proprio testamento pubblico, grazie al quale oggi siamo a conoscenza dell'originaria e grandiosa estensione dell'antico contado, delimitato dai fiumi Tanaro e Belbo, dal marchesato d'Incisa e dalla Repubblica di Asti.
L'importanza di Loreto diminuì dopo la morte di Bonifacio, nel 1134. La cattiva gestione dei possedimenti paterni, da parte dei figli, portò il contado alla decadenza, fino a concludersi nelle mani dell'allora potente Repubblica di Asti. Qui soggiornò Bianca, detta di Loreto o di Agliano, che fu moglie dell'imperatore Federico II di Svevia e madre dello sfortunato re Manfredi. Loreto, invasa dalle truppe astigiane nel settembre 1255, venne interamente distrutta: furono atterrate le mura di cinta, abbattute le torri difensive, incendiate le case e la popolazione deportata nella vicina rocca di Costigliole.
Oggi della medievale Loreto non rimane più nulla. L'attuale chiesa del borgo è stata innalzata, sul luogo delle preesistenti, per volere del conte Ottavio Asinari tra il 1655 e il 1660, ampliata nel 1886 (navate laterali) e, ancora, nel 1928-1929 (prolungamento di una campata verso la piazza). Il campanile è stato innalzato tra il 1947 e il 1949 su disegno dell'architetto don Angelo Verri di Lu Monferrato. All'interno della chiesa sono presenti, nel presbiterio, quattro affreschi di Lorenzo Peretti, risalenti al primo Ottocento. Anche la grande pala d'altare, del 1822, donata dal marchese Filippo Asinari di San Marzano, è di mano del Peretti. Dal 1972 la chiesa di Loreto è Sacrario in memoria degli Aviatori Piemontesi dell'Aeronautica Militare.
(foto: Franco Bello)