Costigliole d'Asti - Motta
La Piccola California
Già prima del 1400, lungo la riva destra del Tanaro, sorgeva un ampio cascinale adiacente all'antichissimo Castello appartenuto alle più nobili famiglie della zona: dai Laiolo di Asti, agli Asinari, i Verasis fino ai Medici.
All'interno del recinto delle cascine intorno al Castello, verso la metà del 1600, il Conte Gerolamo Verasis edificò un piccolo oratorio dedicato a San Francesco di Sales, in cui si iniziò a celebrare la messa nei giorni festivi.
Col tempo la frazione di Motta, già così denominata dal 1500, andò sviluppandosi e la popolazione, che era andata a stanziarsi proprio intorno al Castello coltivandone le terre, poteva godere della stabilità e protezione garantita dai Verasis che, in caso di invasioni nemiche, fornivano rifugio all'interno della loro proprietà. Verso il 1800 le proprietà del Contado iniziarono ad essere cedute ai contadini di Motta che nel 1950 arrivarono a possederne la totale proprietà. La costruzione di case, il sorgere di attività commerciali, artigianali e turistiche, sempre in abbinamento alla fortunata produzione del peperone portarono Motta ad una grande trasformazione, anche grazie alla costruzione, nel 1870, della linea ferroviaria Asti-Bra. Proprio a questo grande sviluppo è dovuto l'ironico appellativo di Piccola California, attribuito alla frazione.
Motta fu poi resa celebre anche per il potere curativo delle sue acque sulfuree, fornite da strutture alberghiere apposite che allietavano il soggiorno dei numerosi clienti combinando la cura a musica e balli. Carluccio Strocco, proprietario della famosa Fonte Margherita, fece addirittura realizzare delle simpatiche cartoline promozionali illustrate con modi ed effetti delle acque purgative di Motta.
Nel 2021, un gruppo di orticoltori della Motta, supportato dall’amministrazione comunale, ha ripreso la coltivazione del peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti. Dal 7 agosto 2021, l’ortaggio rientra nel presidio Slow Food.